domenica 22 marzo 2015

Pronti? Via!

Eccoci qua!

Siamo pronti a partire con la prima recensione di Vivere Tra Le Righe:

"Per quanto mi riguarda sono sempre innamorato" di Sandro Settimj
edito Mondadori - collezione Scrittori italiani e stranieri, 2014
259 pagine (esclusi ringraziamenti), 16,00€


Questo volume dalla copertina MERAVIGLIOSA, mi è stato regalato da una delle mie amiche più care. La scelta è ricaduta qui a causa  della sagoma nera dei due "innamorati", la quale è estremamente simile ad un'opera di Banksy, writer inglese, che io amo a tal punto da averla tatuata sulla schiena :)

Mai immagine fu più appropriata per anticipare al lettore ciò che lo aspetta:
è la storia di Ugo, un comune ragazzo di città che si scoprirà non essere quel che si definisce un "abile seduttore".
Con lui, ripercorriamo una serie di tappe della sua vita, nelle quali si è trovato ad avere a che fare con le donne...tante donne! 
Questo excursus temporale è intervallato da brevi botta&risposta che Ugo avrà con un terapeuta, da cui si è recato con l'intento di fare luce sulle evidenti difficoltà che si ritrova ad avere ogni qual volta si rapporta con il genere femminile. 

Veniamo, quindi, alle mie impressioni: 
facendo della sincerità la prima caratteristica delle mie recensioni, sono rimasta piuttosto delusa, ahimè...
La vicenda si apre col botto: il primo dialogo tra il nostro protagonista e il terapeuta è esilarante! Credo che sia stato proprio questo a crearmi delle aspettative che, con il susseguirsi degli episodi, non sono state soddisfatte. 
Ho trovato la narrazione incalzante e, a tratti, divertente ma ciò non mi ha portato a formulare il pensiero "Oh, ti prego, dimmi che stai già scrivendo il secondo libro, Sandro!"...cosa che invece accade regolarmente, quando chiudo un volume che mi ha appassionata fino in fondo. 
Trattandosi di un esordio, l'autore deve lottare con le unghie e con i denti per portare la sua voce fuori dal coro e permetterci di udirla distintamente, su tutte le altre. 
Resto comunque dell'opinione che l'idea e la struttura della storia siano vincenti, anche se non particolarmente originali. 
Il fatto di rendere ogni capitolo "auto-conclusivo" mi ha invogliata a proseguire piuttosto celermente nella lettura. Devo ammettere che, dopo ogni capitolo concluso, speravo sempre di voltare pagina e di vedere le virgolette del discorso diretto trionfare su quella successiva: questo stava ad indicare che ero in procinto di imbattermi in una nuova seduta terapeutica, particolare che mi ha divertita di più in assoluto.
Ho trovato poco approfondito un tema che, a parer mio, avrebbe dovuto essere più ridondante: la fissazione morbosa che ha Ugo per le fiabe.
Accenna poche volte, nel corso delle sedute con il dottore, a questo suo attaccamento al personaggio di Cenerentola, addirittura la identifica come il suo modello ideale di donna. Tuttavia l'autore ha deciso di non sviscerare del tutto l'argomento o le sue origini, lasciandolo un po' vagante nell'atmosfera...

Nel complesso non sono stata poi così cattiva nell'assegnare una votazione (sì, non prendetemi per matta): si merita un dignitoso 7 :)

E voi avete letto questo libro? Vi ho vagamente incuriositi o verrò perseguitata dall'autore per aver smontato tutta l'operazione (riuscitissima) di marketing che sta attorno al romanzo? (voilà, è ufficialmente partito il sarcasmo)
Fatemi sapere cosa ne pensate, la curiosità è lettrice!!

A prestissimo e, soprattutto, ditemi come avete trovato il primo esperimento-recensione...

Molti baci a tutti!


1 commento: