lunedì 18 maggio 2015

Torno a prenderti...ma anche no.

Allora, quanti amanti del re ci sono tra di noi??


"Torno a prenderti" di Stephen King, edito Pickwick (S&K) 2013, 106 pagine, 8,90€.

La vita di Emily e Henry non sarà mai più la stessa, dopo la morte della loro unica figlia.
Arriva un momento, però, in cui è necessario reagire: mentre Henry non ha ancora raggiunto questa consapevolezza, Emily fa convergere tutte le sue ansie e frustrazioni nell'attività fisica, correndo.
Mai si sarebbe aspettata che suo marito, colui che più la dovrebbe capire e supportare, finisse per trattarla con distacco e diffidenza a causa del suo modo di affrontare il dolore.
Emily prende così l'ennesima faticosa decisione: lascia il marito e si trasferisce in una graziosa casetta di villeggiatura di proprietà di suo padre, in una piccola e tranquilla cittadina, lontana da tutto.
La sua vita sembra ridimensionarsi...corre, riflette e, solo ogni tanto, scambia qualche parola con l'addetto al ponte mobile che collega la località dove si trova alla terraferma. 
Sarà proprio lui che, inconsciamente, la spingerà tra le braccia di quello che diventerà il suo aguzzino...

Premettervi che non mi dilungherò più di tanto temo sia scontato...
Si tratta, infatti, di un racconto lungo (lungo...) su cui non si possono fare molte divagazioni.
Trovo che la premessa, su cui si basa tutta la storia, sia ottima. Trattare un tema delicato, come quello della perdita di un figlio, in apertura è sicuramente un'arma potente...ma anche a doppio taglio; infatti, considerare  che sia servito solo da punto di partenza, ha rappresentato per me una piccola caduta di stile. 
Lo sviluppo è sicuramente interessante, il cardiopalma di certo non manca. Pur avendo poche pagine, il ritmo serrato ti porta a non staccarti fisicamente dal libro. 
Nel complesso, il tutto risulta comunque raffazzonato per via della rapidità degli avvenimenti: troppi, quasi uno per ogni pagina. Spesso, questo genere di libro, finisce per non lasciarmi altro che un vago ricordo o, addirittura, la sola consapevolezza di averlo letto. 
Se vogliamo parlare di caratterizzazione dei personaggi, poco di negativo posso dire a proposito della protagonista: tutta la premessa iniziale è incentrata su di lei e, soprattutto, sui suoi sentimenti. L'empatia da parte del lettore non può che scattare immediatamente. Il marito, pur apparendo fugacemente, è facilmente inquadrabile. Per quanto riguarda l'antagonista...non ne sappiamo pressocché nulla. Certo, sappiamo che è lui che minaccia di "tornare a prendere" Emily, sappiamo che è un assassino ma niente di più. 
Sapete bene quanto io mi impegni a non fare spoiler di nessun tipo ma...

SPOILER
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Il finale è terribilmente deludente, a parer mio. Mai, prima d'ora, mi era capitato di veder trionfare il bene grazie ad una dipartita tanto cretina del male in persona.
Ebbene sì, il famigerato rapitore e torturatore di donne affoga miseramente nel goffo tentativo di acchiappare Emily, la quale cerca la salvezza via mare. 

Il bene amato Re, questa volta, si acchiappa un bel 7...ma proprio perché scrive come un pazzo. 

Coming soon: "Wool"...parliamone! Finalmente posso dire di essermi innamorata del mio distopico di turno :)

A presto <3 








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