martedì 7 febbraio 2017

I luoghi comuni mi son sempre piaciuti

Wallace mi stava chiamando, ormai, da anni: i titoli, gli editori che lo hanno pubblicato…tutto di lui mi ha incuriosiva; terminata questa lettura, posso dire di essere stata piacevolmente sorpresa :) 


Una cosa divertente che non farò mai più di David Foster Wallace – Minimum Fax 2012 – 12,50€ per 149 pagine

A un giovane scrittore viene commissionato il reportage di una settimana in crociera extralusso nei Caraibi. Lo scrittore è David Foster Wallace e la permanenza sulla "meganave" si trasforma in un'esilarante cronaca, ma anche in un acido ritratto dell'americano in vacanza, delle sue abitudini ottuse, della sua eleganza pacchiana e - naturalmente - della sua ricerca di un forzato e artificiale relax. La critica pungente, e insieme scanzonata, di questi "cittadini americani adulti e ricchi" è accompagnata da una sferzante ironia e da uno stile pirotecnico e piacevolmente dispersivo che confermano il talento di un autore, come è stato detto, "capace di scrivere veramente di qualsiasi cosa".

A onor del vero, premetto che non pensavo di imbattermi in uno stile di scrittura come questo: erroneamente vedendo che un libro non supera le 200 pagine, ci si illude di poterlo leggere in un soffio ma questa teoria non si può applicare a tutte le opere, indistintamente,
vuoi per via del tema trattato che può essere particolarmente pregno di sostanza e significati celati, vuoi a causa della metodologia che un autore mette in atto per raccontarti una storia che, ad una prima analisi superficiale, può sembrare banale. 
E’ proprio quest’ultimo il caso del libro di Wallace, in quanto quello che si presenta come un racconto di un’esperienza in crociera nasconde, in realtà, una feroce critica alla contemporanea società americana, che non perde occasione di riconfermare in ogni circostanza quanto l’essere umano sia l’emblema dell’insoddisfazione legata alla povertà d’animo.

Il punto di vista che ci viene offerto è proprio il suo, quello dell’autore, che viene incaricato della stesura di un reportage che si concentra sull’esperienza di un individuo che si trova ad intraprendere un viaggio di una settimana a bordo di una nave di lusso. 
La prima parte del racconto è prettamente descrittiva, con lo scopo di farci immaginare nel dettaglio tutto ciò che un passeggero avrà a disposizione da quel momento, per l’intera settimana successiva; provate ad immaginare ogni agio possibile…ci riuscite? Ecco. Sulla “meganave” c’è tutto questo.
E allora, cosa può andare storto? Ebbene: tutto questo.

Lo scopo primario di questo libro è evidenziare quanta pochezza stia nel “troppo”, quanto dietro all’evidenza possa esserci molto di più e ci insegna, penetrante e ironico, che è proprio vero, non è tutto oro ciò che luccica.  
È delicato, irriverente e meticoloso; in ogni pagina troviamo almeno un paio di note a piè di pagina che approfondisce l’argomento trattato, rendendo a volte, a chi come me non è avvezzo a questo genere di narrazione, difficoltoso procedere a fronte del rischio di divagazione.

Lasciatevi coinvolgere in questa folle avventura da questo folle scrittore che, sono sicura, si guadagnerà un posticino d’onore nel cuore di ognuno di voi.
Vi abbraccio e vi lascio con un piccolo indizio sul prossimo post: sarà o non sarà una recensione? ;) 

2 commenti:

  1. Questo libro mi incuriosisce moltissimo :) So che viene descritto come un libro divertente,che fa ridere... è così? Il messaggio finale da te evidenziato è estremamente interessante, lo leggerò :*

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  2. Ciao Vale! Che bello averti anche qui <3
    Dunque, voglio essere del tutto sincera: mi aspettavo un libro più "alla portata di tutti", invece io mi sono sentita un po' strana perché non sempre riuscivo ad apprezzare lo stile di scrittura dell'autore. Il messaggio è importante, il libro è uno di quelli che vanno letti, ma mi riservo di leggere La scopa del sistema prima di dire che io e David andiamo d'accordo ahahahah

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