giovedì 15 giugno 2017

L'altra figlia di Annie Ernaux

Titolo: L'altra figlia
Autore: Annie Ernaux
Editore: L’Orma Editore
Collana: Kreuzville Aleph
Traduzione: Lorenzo Flabbi
Pubblicazione: 2016
Pagine: 88, brossura con alette
Prezzo: 8,50€


In un’assolata domenica d’estate una bambina ascolta per caso una conversazione della madre, e la sua vita cambia per sempre: i genitori hanno avuto un’altra figlia, morta ancora piccola due anni prima che lei nascesse. È una rivelazione che diviene lo spartiacque di un’infanzia, segna il destino di una donna e di una scrittrice, e infiamma l’intensa prosa di questo romanzo breve. «Per lasciarsi alle spalle il fuori fuoco del vissuto» Annie Ernaux intraprende una lettera impossibile a quella sorella sconosciuta. Rivivono così i sensi di colpa e i moti d’orgoglio, le curiosità taciute e le inconfessabili gelosie, il peso del confronto e il privilegio di essere amata. Ancora una volta la grande autrice francese intesse una prodigiosa corrispondenza di sensi tra vivi e morti, scolpendo in una scrittura perfetta la storia di una relazione fragile, preziosa e irrimediabile come ogni esistenza umana.

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Annie Ernaux, cito il suo editore: “(…) è una delle voci più autorevoli del panorama culturale francese.”.
L’ho scoperta per caso, prima notando la splendida copertina in più di una foto su Instagram, poi sentendo i commenti entusiasti di chi l’ha letto, in giro per il web. Il catalogo dell’Orma vanta quattro titoli di questa autrice, tra cui “Gli anni”, opera che le ha portato il Premio Strega Europeo nel 2016.




L’altra figlia è un lungo racconto autobiografico, una lettera e un flusso di coscienza: nelle 80 pagine che l’autrice ha deciso di condividere con i suoi lettori, sono racchiuse emozioni, raccontati dolori e, talvolta, persino espiate colpe. Ci troviamo davanti ad una donna, ormai matura, che trova il coraggio di affrontare il demone oscuro che, per tutta la vita, ha cercato di sopprimere ed allontanare dalla sua esistenza, la morte di una sorella che non ha mai fatto in tempo a conoscere. 

La scelta di scrivere una lettera, indirizzata ad una persona che non c’è più, indica un fortissimo bisogno di pace, di risoluzione; ho percepito la necessità dell’autrice di sollevare la propria anima dei pensieri crudeli, dalla sofferenza da cui è stata scortata a vista da quando è nata, per cause legate a tutto fuorché a lei. 

Lo stile dell’autrice ha potuto solo arricchire il racconto, rendendolo estremamente reale ed impattante, grazie ad un acuto modo di “parlare per immagini”: l’autrice rende partecipe chi legge di episodi, avvenimenti e aneddoti che hanno fortemente segnato il suo rapporto con  la sorella deceduta a causa della difterite, anni prima che lei stessa nascesse, aiutandolo a capire come si sia potuta sentire, negli anni, covando un rancore che, inevitabilmente, era indirizzato al destinatario sbagliato.

Il libro della Ernaux è anche un grande monito nei confronti dei genitori; evidenzia l’egoismo, seppur inconscio, di chi mette al mondo un essere umano rimanendo concentrato sul passato, senza rendersi conto che il presente è lì, e necessita di amore e attenzioni, non centro di assumersi la responsabilità di un evento tragico, cui non ha nemmeno potuto assistere.

Ho trovato questa lettura altamente istruttiva, non relativamente all’aspetto nozionistico del termine quanto a quello emozionale; mi sono immedesimata profondamente con quanto narrato dall’autrice, fino a percepire di comprenderne i sentimenti e le sensazioni.

Consiglio a tutti questo libro, con l’esclusione di chi non ha tempo o interesse a concentrarsi sull’aspetto empatico della lettura. 


#pazzagioia

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