venerdì 1 settembre 2017

The Book Sacrifice Booktag

Buongiorno Amici dei Libri! È venerdì!!!

Oggi facciamo un buffo booktag che ho trovato su Chiara In Bookland, blog sempre pieno di contenuti interessanti e originali! 

1. APOCALISSE ZOMBIE: Sei in libreria, curiosando tra gli scaffali, quando, improvvisamente… BOOOOM! Apocalisse zombie! Secondo l’annuncio che risuona, l’unico modo per sconfiggere gli zombie è colpirli con un libro molto chiacchierato, che tutti amano, ma che non ti è piaciuto per niente.



Sarò banale ma sincera: “Colpa delle stelle” di John Green. Ho il dente avvelenato specialmente per quel che riguarda lo stile dell’autore, che ritengo essere uno specchietto per le allodole; viene classificato come “un autore che parla al cuore dei giovani” ma non per questo bisogna tralasciare il fatto che la sua commistione di sintassi e morfologia è paragonabile a quella che creavo io in seconda liceo durante i temi di italiano.

2. PIOGGIA TORRENZIALE: Sei appena uscita dal parrucchiere con il tuo nuovo fantastico taglio di capelli, quando ti accorgi del temporale che si sta abbattendo. Quale seguito di un libro sacrificheresti, per salvare i tuoi capelli?


Io non leggo serie di frequente ma uno dei seguiti che mi è rimasto più impresso, nonché causa del mio abbandono di tutta la bibliografia dell’autrice, è “Angeli nell’ombra” di Becca Fitzpatrick: il primo libro, “Il bacio dell’angelo caduto”, mi aveva molto appassionata ma ho trovato il seguito noioso, ridondante e ripetitivo. Non penso che i libri per giovani adulti debbano essere destinati a così poca attenzione e accuratezza quando vengono scritti.

3. LANDA GHIACCIATA: Sei in biblioteca quando, guardando di fuori, ti accorgi che…è tutto ghiacciato! Sei bloccata in biblioteca e l’unico modo di sopravvivere, è bruciare un libro.


Credo che potrebbe essere l’occasione perfetta per far sparire dalla faccia della terra “Le affinità alchemiche” di Gaia Coltorti, un’autrice molto giovane che ha ricamato sulla linea di “Romeo e Giulietta” una storia da caduta di braccia, latte alle ginocchia e un pizzico di pelle accapponata. Non solo ho trovato che lo stile di scrittura facesse ribrezzo, l’uso della seconda persona singolare costante ha reso confusionaria e irritante la lettura. Se vogliamo parlare poi dei temi trattati, penso di poter dire di aver raramente affrontato qualcosa di così diseducativo. Al rogo!

Quali sono i vostri pegni sacrificali? Perché? Hanno davvero fatto una brutta fine o li avete semplicemente venduti o scambiati? Raccontatemi tutto 😉 


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