mercoledì 7 marzo 2018

Recensione "Sentimi" di Tea Ranno

Buon pomeriggio Amici dei Libri!

Siamo giunti alla vigilia dell'inizio di Tempo di Libri, la fiera che si terrà a Milano da giovedì 8 a lunedì 12 marzo e io sono elettrizzata all'idea di presenziare agli incontri, conoscere gli autori e incontrare tante mie colleghe blogger e booktuber.

Oggi parliamo di "Sentimi" di Tea Ranno, recentissima uscita di Frassinelli, colma di emozioni fortissime. 



Sentimi | Tea Ranno | Frassinelli | 2018 | 240 pagine, rilegato | 17,50€



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Trama: Durante una notte surreale, e nello stesso tempo fin troppo reale, una donna, una scrittrice, tornata nel paese siciliano dove è nata, nella piazza dove passeggiava da bambina, ascolta decine di voci che giungono da un altrove indistinto, che si fanno strada in una nebbia strana, inquietante. Sono voci di donne morte, che vogliono, devono, raccontare le loro storie perché la scrittrice le trascini fuori dall'oblio al quale sono destinate. Sono storie quasi sempre dolorose, a volte tragiche, che hanno una caratteristica in comune: l'umanità delle protagoniste, la loro complessità emotiva e intellettuale, i loro sentimenti, le loro vite vere, insomma, tutto viene sempre e inesorabilmente annullato nella dicotomia maschile della donna «santa o buttana». Ma non solo per raccontarsi, i fantasmi di queste donne parlano all'autrice: c'è anche un'altra storia, che tutte le coinvolge, e che vogliono si sappia. La storia di Adele, figlia di Rosa, ma non del suo legittimo marito, Rosario. E la colpa più grave di Adele è quella di avere i capelli rossi, come il suo vero padre, segno inequivocabile del tradimento, della colpa, delle corna. Per questo Rosario passerà il resto della sua vita nel tentativo di uccidere la bambina, poi ragazza. E per questo le donne del paese, le stesse donne che si raccontano, faranno di tutto per salvarla. Perché levare almeno la piccola Adele dai meccanismi mentali malati di questi maschi brutali, ancestrali e irredimibili, vorrebbe dire aver salvato tutte loro.


Quella che scoprirete tra le pagine della Ranno è una storia potente, forse una delle più forti che mi sia mai capitato di leggere. 
Fin dalle prime righe ho sentito instaurarsi un legame profondissimo tra le protagoniste e la mia anima, un filo impossibile da vedere quanto da distruggere. La storia è quella di Adele, una giovane forte e coraggiosa nata da una relazione extraconiugale che si troverà a dover combattere per proteggere la sua stessa vita, e di tutte coloro che l'hanno incontrata sul proprio cammino e che non hanno potuto fare a meno di contribuire alla sua salvezza.

L'espediente narrativo che funge da base dell'opera è geniale, costituito da una vera e propria catena fatta dagli spiriti di donne che hanno perso la vita per mano di uomini crudeli e che ora possono finalmente chiedere giustizia; ed è parlando con la "protagonista morale", come la definisco, del romanzo che potranno nuovamente avere voce, comunicando dal mondo dei morti per mano di questa speciale scrittrice. 

Ho particolarmente amato l'ambientazione siciliana del romanzo e, ancor di più, l'utilizzo di numerosi termini ed espressioni dialettali che, per la maggior parte, sono riuscita a comprendere grazie al meraviglioso tempo che passo nella splendida regione durante l'anno; questo dettaglio ha attribuito ancora più familiarità alla mia lettura, aumentando il mio livello di empatia ed entusiasmo

Lo stile di scrittura di Teresa Ranno mi ha appassionata senza riserve: pungente e incisiva, diretta e commovente, è stata in grado di trasportarmi metafisicamente nella piazza dove la storia viene raccontata, permettendomi di provare paura insieme alla scrittrice delle anime quando viene assalita dai cani o smarrimento durante i minuti bui che ha passato, circondata soltanto dalla nebbia. 

L'utilizzo delle metafore è riuscito alla perfezione, celando dietro ad un apparentemente banale attacco di freddo un intero mondo di dolore e sofferenza, sentimenti che si possono trasferire da una persona all'altra come fossero bacilli. Mai la Ranno avrebbe potuto scegliere tema più attuale: la violenza sulle donne che sfocia ormai quasi automaticamente in omicidio ci accompagna quotidianamente ricordandoci ogni giorno quanto possano essere disumani i nostri simili; l'unica arma che abbiamo, sembra dire questo libro, è quella di raccontare, raccontare per farsi giustizia e per impedire che nascano altre potenziali vittime. 

Apprezzo profondamente il concetto che sparge "Sentimi", mi sento coinvolta e in dovere di diffondere questo messaggio divulgando le parole che la Ranno ci ha donato, regalando ad altre donne come me la possibilità di prendere coscienza della realtà. Nonostante il tema trattato possa apparire funesto e cupo, al suo interno racchiude un profondo messaggio di speranza e coraggio, da non sottovalutare. 

Sperando di essere riuscita a trasmettervi l'importanza dell'imbattersi in libri importanti come questo, non posso far altro che consigliarvene il recupero e la lettura, il prima possibile. Subito dopo vi chiederete come abbiate fatto a resistere senza fino ad oggi.


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