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mercoledì 3 gennaio 2018

Recensione "Caraval" di Stephanie Garber

Buongiorno Amici dei Libri e buon mercoledì!

Oggi parliamo di uno dei romanzi più chiacchierati del periodo, che ho avuto il piacere di leggere in condivisione con un gruppo di blogger con cui collaboro con infinito piacere: troverete tutti i link alle loro recensioni in fondo alla pagina, non dimenticate di passare a scoprire cosa hanno pensato loro di questa lettura!


Titolo: Caraval
Autore: Stephanie Garber
Traduttore: M. C. Scotto di Santillo
Editore: Rizzoli
Anno edizione: 2017
Pagine: 429 
Formato: Rilegato
Genere: Young adult


Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l'imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l'aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall'isola e dal suo destino... Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l'edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre...

Questo è un romanzo che ha cominciato molto presto a far parlare di sé: era ancora in dubbio la pubblicazione italiana quando la rete ha iniziato ad essere intasata dalle foto, dalle recensioni e dai video dedicati a quest'opera, per mano di lettori stranieri ma anche di quelli italiani che, presi dall'entusiasmo, hanno recuperato la propria copia in lingua pur di poterla leggere.

Sono consapevole di essermi volontariamente imbattuta in un'impresa destinata a non essere una delle meglio riuscite, a causa del target di riferimento cui questo libro è indirizzato che non è quello cui appartengo. Ho voluto in ogni caso andare incontro alla mia opinione personale, che avrei potuto costruire unicamente affrontando la lettura. Ciò che mi ha fatto fare il passo che sta tra l'acquisto del libro e l'effettiva lettura è stato un video di Ruben del canale YouTube Il Piccolo Ruby, il quale ha preso il romanzo e lo ha inderogabilmente demolito (wink!) scatenando la mia più ossessiva curiosità.

Volendo annoverare in prima battuta le qualità del romanzo, mi sento di dover parlare del plot o, per meglio dire, dell'idea che gli ha dato vita; ho trovato vincente la scelta di abbinare un elemento di ambientazione forte e accattivante come quello del circo ad una serie di elementi fantastici e magici, pur attribuendo al romanzo un'unicità non semplice da ottenere per via delle numerose opere arrivate prima di lui (Il circo della notte, il circo dell'invisibile...) e condendo il tutto con l'espediente del "gioco".

Per contro, tutto questo ha fatto sì che le mie aspettative raggiungessero le stelle, finendo inevitabilmente per restare insoddisfatte durante il corso della lettura. Un ruolo fondamentale in questa vicenda lo ha svolto uno degli elementi che ritengo essere più importante all'interno della costruzione di un'opera letteraria, ovvero la caratterizzazione dei personaggi: non mi è risultato facile empatizzare con la protagonista che ho trovato smodatamente fragile, improvvisamente dotata di un carattere tanto ostentato da non appartenerle e resa inadeguata ai limiti della sopportazione.

Qualche punto è stato riguadagnato dall'alterego maschile della protagonista, Julian, che con il suo sprezzante e sarcastico modo di fare è entrato nelle mie grazie con più facilità. 
Ho trovato ahimè insulsi i personaggi collaterali quali la sorella della protagonista, che sembra inizialemente avere un ruolo chiave nella vicenda ma che finisce per fare prima la parte dell'ingenua e, alla fine, quella della personalità borderline, il padre delle due ragazze che ha ricevuto luce solo e unicamente a causa della necessità dell'autrice di motivare la fuga da casa delle stesse e, soprattutto, Legend, il Mastro di Caraval,  figura che avrebbe potuto essere centrale e profondamente significativa ma che ha finito per farsi ombra autonomamente. 

E' necessario riconoscere invece l'ampio e accuratissimo lavoro che l'editore ha svolto sull'oggetto-libro: la sovra-coperta è piacevole al tatto, non ho riscontrato particolari problemi relativi alla rilegatura trovandomi a poter leggere il libro comodamente in diverse posizioni senza rischiarne la rottura e la cura rivolta alla testa di ogni parte e di ogni capitolo mi ha piacevolmente sorpresa, quasi ammaliata. 

Non posso inoltre esimermi dal menzionare la mia delusione dovuta allo scarso approfondimento dei particolari relativi all'ambientazione e al gioco stesso di Caraval; avrei voluto conoscere i dettagli, essere aiutata ad immaginare con la mente le atmosfere e le sensazioni che si possono provare prendendo parte ad un'esperienza magica come quella descritta ma nulla di tutto ciò mi è stato possibile per via dello scarno, seppur scorrevole, stile di scrittura dell'autrice. 

Innegabilmente questo libro mi ha intrattenuta e, a tratti, divertita, motivo per cui Caraval si aggiudica il voto, ma sarei stata molto più felice di leggere questo romanzo una quindicina di anni fa o, in alternativa, di trovare qualcuno degli elementi mancanti sopra citati.


#potrebbefaredipiùmanons'impegna

Passate a trovare le mie colleghe e scoprite cosa ne hanno pensato loro!

Jessica - Bibliophilie
Viviana - L'Angolo dei  Libri 


2 commenti:

  1. Sono assolutamente d'accordo, soprattutto sulla parte relativa ai mancati approfondimenti e le vaghe descrizioni.
    E' più un bell'oggetto che un bel libro :D

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  2. Io ho adorato questo libro *^*
    Le sue atmosfere circensi, il mistero da risolvere, i tanti segreti e questo mondo così ammaliante... Wow!
    Uniche pecche? Forse qualche buchetto qua e là, poche spiegazioni come dici tu, l'inettitudine della protagonista che non dice le cose quando andrebbero dette e infine quelle similitudini e metafore un po' troppo ardite per i miei gusti ahah
    In generale però bello bello (per me)!
    Se ti va di leggere la mia recensione la trovi qui c:
    Ciau!

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